Obon, お盆, o semplicemente bon 盆 è una festa giapponese dedicata alla commemorazione dei defunti, una tradizione buddista e confuciana durante la quale si pensa che gli spiriti dei propri cari tornino a visitare i loro parenti.
Con l’occasione vengono fatte galleggiare lanterne di carta che fungono da guida per gli spiriti nel loro ritorno all’aldilà, vengono pulite le loro tombe e si aggiungono offerte di cibo sui loro altari. Il Festival comprende anche una danza conosciuta come Bon-Odori.
Origini della festa
Il nome obon deriva dall’abbraviazione di Urabon, traslitterazione dal sanscrito Ullambana उल्लम्बन che significa “appeso a testa in giù”.
Un’antica leggenda narra che un importante discepolo di Buddha, Mokuren, grazie ai suoi poteri meditativi, riuscì a rivedere la madre defunta che stava cercando. Quando però la vide, questa era in preda a una fame insaziabile e tutto il cibo che ingeriva si trasformava in fiamme, probabilmente perché nella sua vita precedente non era stata molto generosa nel donare il cibo.
Mokuren chiese aiuto al Buddha che gli consigliò di fare offerte ai monaci buddisti. Il quindicesimo giorno del settimo mese la madre di Mokuren guarì dai suoi tormenti e lui colmo di gioia cominciò a danzare, dando origine alla danza chiamata Bon-Odori.
Questa leggenda portò poi alla diffusione di un vero e proprio culto dedicato ai defunti e all’istituzione del giorno dell’Obon.
Quando si celebra?
La festa di Obon dura tre giorni e il periodo in cui si celebra non è lo stesso per tutte le regioni del Giappone, motivo che dipende dal cambio del calendario durante il periodo Meiji, da quello lunare a quello solare, che comportò reazioni diverse da parte delle regioni e momenti differenti per celebrare la festa:
– nell’est del Giappone il giorno si celebra il 15 luglio secondo il calendario solare (Shichigatsu Bon “Bon nel mese di luglio”);
– le regioni di Chugoku, Shikoku, isole Ryukyu e il nord del Kanto si basano invece sul calendario lunare e la festa cade il quindicesimo giorno del settimo mese;
– in tutto il resto del Giappone la festa ricorre il 15 agosto (Hachigatsu Bon “Bon nel mese di agosto”) ed è il momento più comunemente celebrato.
Il programma della festa Obon
- 13-14 agosto: Mukaebi 迎え火 – Fuochi di benvenuto per il ritorno degli spiriti
Si accendono candele e fiaccole che fungono da guida per indicare la strada ai defunti dal regno dei morti alle dimore terrene dove si ricongiungeranno con i parenti. Per l’occasione le abitazioni vengono pulite e arricchite con frutta, incenso e piante come se si aspettasse un ospite. - 15 agosto: Obon お盆
Questo è il giorno vero e proprio della festa, in cui ci si reca al cimitero, si offrono cibi ai defunti per alleviare le loro sofferenze, seguendo l’esempio del monaco Mokuren con sua madre, e si mangia insieme. I piatti tipici del giorno sono dolci di riso con azuki e spaghetti cinesi. - 16 agosto: Okuribi 送り火 – Fuochi di saluto
La festa termina con una cerimonia chiamata Toro nagashi “fluttuazione di lanterne”. Vengono utilizzate lanterne di carta illuminate che si lasciano galleggiare sulle acque di un fiume o di un mare questa volta per indicare ai defunti la strada del ritorno verso l’aldilà. La cerimonia si chiude con uno spettacolo pirotecnico.
Leggi anche: