In questa stanza sono conservati tutti i ricordi, giusto? Lo smeraldo, la cartina, la foto, il romanzo, tutto. Questo luogo è il fondo della palude del cuore. L’ultimo posto dove i ricordi approdano.
L’isola dei senza memoria di Yoko Ogawa, edito da Il Saggiatore (2018 – traduzione di Laura Testaverde), è un inno al valore della memoria con le conseguenze inquietanti che derivano dalla sua perdita. Una fiaba allegorica sull’importanza della letteratura, strumento salvifico nelle mani della protagonista, una giovane scrittrice in grado di conservare e tramandare i ricordi, le storie, gli oggetti che stanno lentamente scomparendo, all’interno di uno scenario apocalittico, raccontato con la delicatezza che contraddistingue l’autrice.
Un nascondiglio, rappresentato dalla stanza sotto la botola dell’appartamento dove vive la nostra eroina, è il solo luogo dove si nascondono i ricordi perduti, qui custoditi e irraggiungibili dalla polizia segreta che ne dà la caccia. All’isola dei senza memoria, infatti, non è consentito mantenere intatti i ricordi e a poco a poco tutto sembra destinato a scomparire, fluttuando nell’aria surreale di un luogo non ben identificato ma che possiamo facilmente immaginare. Oggetti, profumi, libri, uccelli, si dissolvono progressivamente dalla mente di quasi tutti gli abitanti, sostituiti da vuoti incolmabili.
“Si trattava di oggetti scomparsi dalla memoria ormai da lungo tempo, di cui noi stessi non avremmo saputo dire il nome né spiegare la funzione.”
In questo scenario drammatico la neve, con il suo soffice mantello bianco, diventa l’unica certezza, l’unica cosa che sembra non sciogliersi mai, speranza e garanzia che avvolge ogni cosa.
Perché leggere l’isola dei senza memoria?
Ecco a voi una lista di 5 motivi per cui dovreste inserirlo immediatamente all’interno del vostro bagaglio letterario:
- ROMANZO FANTASCIENTICO
Se amate i romanzi di fantascienza ben scritti, coinvolgenti, adrenalinici e pieni di suspence, questo è il romanzo che fa al caso vostro. - ROMANZO DISTOPICO
Se in particolare della fantascienza amate quella che pone domande scomode, che fa riflettere sul futuro non idilliaco dell’umanità, apprezzerete a dismisura questa lettura. Un’opera misteriosa e cupa che assume i toni di una puntata di Black Mirror, tenendoci appesi fino all’ultima parola, scritta in un’equilibrata miscela di ansia, nostalgia e curiosità. - ROMANZO NOSTALGICO
I cuori malinconici (e mi metto anch’io in questa categoria, rientrando comunque anche nelle altre :-), gli animi che tendono a rivolgere lo sguardo spesso al passato, troveranno quest’opera un affascinante manifesto dei loro sentimenti. Un luogo dove riconoscersi e sentirsi legittimati nelle proprie emozioni. - ANALOGIE CON IL ROMANZO CECITÀ DI JOSÈ SARAMAGO
Se amate i romanzi di Saramago, in particolare Cecità, sappiate che quest’opera è molto simile, con la differenza che qui a colpire non è un male fisico bensì il potere delle autorità. - YOGO OGAWA
Yoko Ogawa è una delle più importanti scrittrici giapponesi contemporanee. Ha vinto vari premi letterari giapponesi come il premio letterario Akutagawa con l’opera “La gravidanza di mia sorella” e vale la pena avvicinarsi alla sua scrittura.
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